Coordinatore beneficiario

ll WWF lTALlA è un’organizzazione associata al WWF lnternazionale. ln ltalia il WWF è stato fondato nel 1966, per difendere la natura e le specie viventi sul nostro pianeta. Oggi, con l’aiuto dei cittadini e il coinvolgimento di aziende e istituzioni, contribuisce in modo incisivo alla conservazione degli ecosistemi naturali in ltalia e nel mondo.

A livello nazionale, il WWF ltalia può essere annoverato tra le organizzazioni più autorevoli dal punto di vista ambientale: l’Associazione ha un consiglio scientifico e un comitato giuridico di cui fanno parte i principali scienziati ed esperti, docenti di livello nazionale, e personalità che alimentano il dibattito sulle più importanti questioni ambientali a livello nazionale ed europeo. ln ltalia la ONG è un ente morale riconosciuto da un decreto governativo (n.493 del 4 aprile 1974). È organizzata con sede nazionale a Roma e ha per ogni regione un delegato regionale che rappresenta il WWF a livello regionale. lnoltre sul territorio sono costituite Organizzazioni Aggregate (OA) che rispondono direttamente al WWF ltalia (circa 80 OA). l soci volontari possono partecipare attivamente alle attività “sul campo” dei progetti. Le principali attività del WWF comprendono: Gestione delle aree protette; Piani d’azione per le specie e Piani di sito; Progetti di conservazione; Attività di ufficio legale; Lobby; Educazione ambientale.
Crea partnership appropriate con altre organizzazioni, istituzioni ambientali e politiche, governi e pubblico per rafforzare l’efficacia del WWF.

ll WWF ltalia gestisce direttamente più di 100 aree protette chiamate Oasi WWF e coprono circa 35.000 ettari. Sono visitate da più di 500 mila persone, e offrono lavoro a più di 150 persone tra dipendenti e giovani delle cooperative. 80 Oasi appartengono alla Rete Natura 2000. ll WWF ltalia Onlus, beneficiario coordinatore, gestisce 107 Oasi in ltalia, 40 delle quali ospitano Emys spp. ll WWF ltalia coordinerà le azioni di gestione del progetto e quelle che prevedono interventi sugli habitat naturali, e parteciperà alla maggior parte delle azioni di conservazione, monitoraggio e divulgazione.

Beneficiari associati

 ll Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze conta 71 dipendenti tra docenti e personale tecnico e amministrativo. Tra le principali linee di ricerca del Dipartimento vi e lo sviluppo di tecniche di genetica molecolare applicate alla gestione e alla conservazione della fauna selvatica. ll gruppo di ricerca che partecipa al progetto LlFE URCA PROEMYS integra competenze in ecologia delle popolazioni e genetica molecolare per ricostruire la storia evolutiva delle popolazioni, determinarne la struttura e le dinamiche demografiche e definire come la diversità genetica e le condizioni ambientali influenzino componenti di fitness in popolazioni naturali e mantenute in condizioni di cattività. Le infrastrutture dei laboratori del Dipartimento di Biologia includono tutte le attrezzature necessarie per lo sviluppo di protocolli di biologia molecolare e la messa a punto di analisi genetiche per lo studio della biodiversità. ll Dipartimento di Biologia è stato recentemente selezionato come Dipartimento di Eccellenza dal MlUR ed ha conseguentemente avuto accesso a finanziamenti quinquennali per l’acquisto e messa in opera di grandi attrezzature e infrastrutture da laboratorio. Le principali infrastrutture includono attrezzature di nuova generazione per il sequenziamento massivo di DNA mediante sintesi e in tempo reale a singola molecola, insieme ad apparecchiature di laboratorio accessorie per la preparazione dei campioni. l progetti annessi al progetto del Dipartimento di Eccellenza sono realizzati in collaborazione con istituzioni accademiche, organizzazioni governative e non governative Europee, Sudafricane, Asiatiche, e Americane. ll gruppo di ricerca che partecipa al progetto LlFE URCA PROEMYS conta un’esperienza di 15 anni di analisi molecolari applicate alla genetica delle popolazioni e alla reintroduzione di tartarughe, inclusa la testuggine palustre Europea Emys orbicularis.
L’Università di Firenze sarà responsabile delle analisi genetiche, essenziali per stabilire la popolazione di origine degli individui di E. orbicularis da reintrodurre e della selezione delle migliori coppie per l’allevamento.

L’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE), istituita nel 1176, e classificata tra le prime Università Italiane per qualità dell’insegnamento e della ricerca. È costituita da un campus presente nelle città di Modena e di Reggio Emilia. Conta circa 20.000 studenti, 14 Dipartimenti, e 13 Programmi di Dottorato di Ricerca. UNIMORE ha un eccellente network internazionale che include istituzioni Accademiche e organizzazioni industriali. Partecipa attivamente ai programmi S&T dell’Unione Europea in diversi settori. Il personale dell’Università e composto da circa 880 docenti e ricercatori. Il portfolio di progetti universitari comprende oltre 50 progetti H2020 in corso, oltre a numerosi progetti finanziati dal NIH e da iniziative ARTEMIS ed ENIAC Joint Technology. Il Dipartimento di Scienze della Vita (DSV) è stato istituito nel 2013 dall’integrazione delle Facoltà di Scienze Agrarie, Bioscienze, Biotecnologie e Farmacia, con l’obiettivo di coordinare una singola struttura scientifico-didattica per le attività relative allo studio degli organismi viventi. Le attività di ricerca, portate avanti da oltre 100 dipendenti strutturati, si concentrano principalmente sulla salute umana e su vari aspetti della biodiversità. Il gruppo di ricerca che partecipa al progetto LIFE URCA PROEMYS si interessa di ricerca zoologica in ambito tassonomico, genetico, ecologico e di monitoraggio ambientale anche in relazione ai cambiamenti climatici. Le attività di ricerca sono condotte in collaborazione con istituzioni Accademiche, organizzazioni governative e non governative Europee, Americane, Asiatiche e Sudafricane. Numerosi studi di campo a lungo termine condotti dal gruppo di ricerca che partecipa al progetto LIFE URCA PROEMYS in collaborazione con le autorità locali, hanno contribuito alla creazione di un database regionale faunistico e, più in generale, alla conservazione di specie protette e alla gestione di specie invasive.
È attiva in UNIMORE la Laurea Magistrale LM-60 in “Didattica e Comunicazione delle Scienze”, che si prefigge di formare insegnanti delle scuole secondarie e figure professionali con ben definita conoscenza della struttura e del funzionamento dei sistemi naturali ed efficaci competenze di comunicazione e divulgazione delle Scienze. La LM-60 di UNlMORE, nel cui ambito insegnano due proponenti del progetto LlFE URCA PROEMYS, sarebbe il forum ideale per la divulgazione dei risultati del presente progetto, rivolgendosi ad una audience naturalmente vocata a far aumentare nel vasto pubblico la consapevolezza delle problematiche relative alla biodiversità e alla corretta gestione faunistica. L’Università di Modena e Reggio Emilia sarà responsabile del monitoraggio dell’impatto delle azioni di eradicazione su T. scripta.

L’obiettivo delle attività di Costa Edutainment è rispondere alla crescente domanda di un uso qualitativo del tempo libero, coniugando cultura, scienza, educazione, spettacolo, emozione e divertimento, in esperienze uniche e significative. Tra le 12 strutture gestite da Costa Edutainment, vi è l’Acquario di Genova (www.acquariodigenova.it), che rappresenta un eccellente centro scientifico ed educativo e una delle principali località culturali visitate in Italia. L’Acquario di Genova ha la missione di sensibilizzare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso sostenibile degli ambienti acquatici, attraverso comportamenti responsabili. Dal 1992, anno dell’apertura, sono stati numerosi gli eventi in grado di coinvolgere non solo i visitatori, ma anche scolaresche, osservatori e semplici cittadini; ogni sforzo sempre teso a costruire un rapporto più responsabile con l’ambiente naturale e a stimolare iniziative di salvaguardia attiva, in particolare della fauna acquatica. Fondamentale in questo senso l’ampia attività di ricerca scientifica che la struttura conduce da sempre sia in natura, attraverso progetti di salvaguardia di diverse specie, sia in ambiente controllato. Entrambe queste attività sono la base dell’attività di divulgazione che l’Acquario rivolge al proprio pubblico, anche in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni nazionali e internazionali. L’Acquario ha un ruolo rilevante nella diffusione delle conoscenze scientifiche al pubblico ad ogni livello, attraverso messaggi e attività, che coinvolgono direttamente circa 1.000.000 di visitatori all’anno (tra cui circa 120.000 studenti) e indirettamente, attraverso i canali di comunicazione. Costa Edutainment, da circa 20 anni, si occupa della salvaguardia e della conservazione di Emys orbicularis grazie alla creazione del Centro Emys di Albenga e ad attività di riproduzione e ripopolamento.

Costa Edutainment, ente gestore dell’Acquario di Genova, coordinerà le azioni di comunicazione e divulgazione, le attività dei centri di allevamento e parteciperà alla redazione del Piano di Gestione Integrata. Redigerà inoltre i protocolli veterinari per il ripopolamento degli individui di Emys.

L’Università di Pisa, fondata nel 1343, è una delle più antiche e prestigiose università d’Europa. All’interno dei suoi 20 dipartimenti, l’UNIPI offre 60 corsi di laurea, 69 corsi di laurea magistrale, 9 corsi di laurea lunga a ciclo unico, 22 corsi di dottorato, 50 corsi di specializzazione post-laurea, 64 corsi di specializzazione di un anno. Il personale comprende 1.550 professori e ricercatori, 1.621 impiegati amministrativi e più di 54.000 studenti. Nel QS World University Rankings 2022 UNIPI si è classificata al 7° posto a livello italiano e 388° a livello mondiale e si conferma tra le prime dieci università italiane secondo la classifica Times Higher Education (THE) 2021. Secondo l’ultima (2021) Academic Ranking of World Universities (ARWU), pubblicata dalla Shanghai JaoTong University, UNIPI si colloca tra le 151-200 istituzioni accademiche mondiali. ln LIFE URCA proEmys UNIPI è rappresentata dal Museo di Storia Naturale.
Il Museo di Storia Naturale ha uno staff di ricerca di cinque curatori e un numero totale di studenti di master e dottorato di circa 10 unità all’anno. Diversi gruppi di ricerca realizzano progetti in molti argomenti diversi, come la zoologia dei vertebrati e degli invertebrati, l’ecologia comportamentale e la sistematica, la paleontologia degli invertebrati e dei vertebrati e i modelli computazionali degli organismi viventi. ln particolare, il Museo ha portato avanti diversi progetti sulla biologia ed ecologia di anfibi e rettili e ospita il più grande acquario d’acqua dolce d’Italia. Il Museo ha accordi ufficiali per svolgere ricerche sul campo e in laboratorio con istituzioni accademiche, organizzazioni governative e non governative dell’Europa, dell’Africa orientale e centrale, dell’America centrale e meridionale. Sia i vertebrati che gli invertebrati sono studiati per dedurre i tratti della storia della vita e generare dati per la gestione e la conservazione. ln particolare, abbiamo un’esperienza trentennale di registrazione e analisi di dati ecologici e biologici applicati alla biologia, all’ecologia e alla dinamica delle popolazioni di anfibi e rettili. Da un punto di vista amministrativo, il Museo è supportato da un esperto ufficio di servizi di ricerca che si occupa di pre-awards, applicazioni, post-awards e gestione dei progetti.
L’Università di Pisa coordinerà la valutazione dello stato delle popolazioni di E. orbicularis e T. scripta nelle azioni preliminari e parteciperà a tutte le attività di formazione.

l Centro Studi Bio Naturalistici srl (Ce.S.Bi.N.) è una realtà con forti legami con la comunità scientifica fondata nel 2012 dall’unione di ricercatori e professionisti indipendenti con competenze in ecologia e pianificazione territoriale, GlS e gestione, monitoraggio e conservazione della fauna e della flora.
Ce.S.Bi.N. è stata riconosciuta dall’Università di Genova come spin-off dal 2013 ed è iscritta al registro nazionale della ricerca italiana (cod. 61868RYR).
ll team è composto da 11 membri, tra cui un professore ordinario dell’Università di Genova e 10 soci professionisti.
Dal 2012 è impegnato in diversi progetti di conservazione e monitoraggio su Emys orbicularis ed Emys trinacris in diverse regioni italiane: Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Basilicata e Sicilia, compresa la partecipazione come assistenza esterna al progetto “Life Emys” (LlFE12 NAT/lT/000395), per le attività di eradicazione di Trachemys scripta e le attività di allevamento in cattività e monitoraggio di Emys orbicularis. Lo staff del Ce.S.Bi.N. è stato coinvolto nel monitoraggio della popolazione ligure di Emys orbicularis e nella gestione del centro di allevamento “Centro Emys” di Albenga (SV) per circa 20 anni. Allo stesso modo lo staff è stato coinvolto dal 2011 al 2018 nel monitoraggio di Emys trinacris e nella progettazione e gestione del Centro di ripopolamento di Emys presso la Riserva WWF “Gorghi Tondi e Lago Preola” (Mazara del Vallo, Tp). Due membri sono coautori delle linee guida per il monitoraggio nazionale italiano di Emys orbicularis/trinacris per la segnalazione ex. Art. 17 della Direttiva Habitat (92/43/CEE). ll Ce.S.Bi.N. è attualmente in assistenza esterna nell’ambito dei progetti Life STREAMS LlFE18 NAT/lT/000931 e LlFE18 NAT/lT/000806 CLAW. ll Cesbin, spin off dell’Università di Genova, supervisionerà le azioni di identificazione dei siti per il ripopolamento di E. orbicularis, l’eradicazione delle specie aliene e il ripristino degli habitat, e coordinerà la formazione per la cattura e la gestione di E. orbicularis. ll Cesbin coordinerà anche la selezione dei centri per l’affidamento delle T. scripta catturate e stabilirà una rete tra questi centri. Supporterà inoltre il WWF nelle attività socio-economiche sviluppando un piano di valutazione dei servizi ecosistemici forniti dalle zone umide.

Il Parco Lombardo della Valle del Ticino, primo parco regionale in Italia, è stato istituito nel 1974 per difendere il fiume e i numerosi ambienti naturali della Valle del Ticino dagli attacchi dei sempre più invasivi processi di industrializzazione e urbanizzazione. L’ente pubblico che gestisce il Parco, che comprende 3 Province e 47 Comuni, governa un’area di oltre 92 mila ettari, applicando un sistema di protezione differenziato alle aree naturali, agricole e urbane. L’obiettivo è quello di conciliare le esigenze di tutela ambientale con quelle sociali ed economiche delle numerose comunità dell’area, una delle più densamente popolate d’Italia. Nel Parco del Ticino sono state istituite 1 SAC, 14 SAC e 1 ZPS, a tutela delle aree più naturali, per un totale di circa 23.000 ettari. Da quando, nel 2003, la Regione Lombardia ha individuato il Parco del Ticino come gestore di questi siti, l’ente ha lavorato per garantire un adeguato livello di protezione e acquisire una sempre maggiore consapevolezza del proprio patrimonio. Grazie a specifici Piani di Gestione, il Parco ha potuto attivare numerosi progetti per intervenire sulle principali criticità. Negli ultimi anni il Parco ha dato un particolare impulso alla tutela e al sostegno delle specie in pericolo sia attraverso il sostegno diretto alle specie sia attraverso il contenimento delle specie aliene invasive. Molti progetti sono stati realizzati per preservare gli habitat delle specie più minacciate, soprattutto quelli acquatici e quelli agricoli tradizionali. La qualità delle acque è costantemente monitorata e il Parco del Ticino svolge un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità delle acque del bacino idrografico, sollecitando costantemente le amministrazioni locali a migliorare l’efficienza degli impianti di depurazione.
ll Parco Lombardo della Valle del Ticino si occuperà dell’eradicazione della specie aliena Trachemys Scripta, dei miglioramenti ambientali e del restauro degli habitat naturali della Emys, della tutela dei nidi e dei monitoraggi della popolazione di E. orbicularis.

L’azienda produttrice di sale “SOLINE Pridelava soli d.o.o.” è un’organizzazione privata, con due aree di lavoro principali: produzione di sale e gestione di un’area protetta designata dallo stato.
La maggior parte dei dipendenti sono lavoratori del sale e personale di manutenzione, ci sono 15 posti di lavoro equivalenti per i dipendenti, che lavorano nel servizio pubblico sulla conservazione della natura (gestione del parco). L’azienda ha agito come fiduciario del parco naturale di proprietà dello Stato e designato dallo Stato; la terra e le proprietà nell’area del progetto sono quindi di proprietà dello Stato. La società ha vinto due concessioni assegnate dal governo della Repubblica di Slovenia; una per produrre il sale marino, e la seconda concessione per la gestione dell’area protetta (nel luglio 2002). L’azienda è di proprietà di Telekom d.d. Si sta tentando di educare e formare i lavoratori del sale e il personale di manutenzione per essere in grado di far fronte ai compiti di gestione della conservazione, come la manutenzione degli habitat e la gestione dei visitatori. Le attività vitali necessarie per sostenere la biodiversità, il patrimonio culturale e la funzione delle saline di Secovlje comprendono: la produzione di sale, il controllo del regime dell’acqua, i lavori di manutenzione delle infrastrutture, la gestione e il monitoraggio degli habitat, la gestione dei visitatori e altri compiti. La gestione del parco è separata dalla parte dell’azienda che produce il sale. ll programma annuale, il budget e i rapporti tecnici e finanziari annuali per la gestione dell’area del parco sono approvati dal governo della Repubblica di Slovenia. Lo stesso vale per il piano di gestione che è anche approvato dal governo.

SOLINE Pridelava soli d.o.o. si occuperà dell’eradicazione della specie aliena Trachemys Scripta, dei miglioramenti ambientali, del restauro degli habitat naturali della Emys, della tutela dei nidi e dei monitoraggi della popolazione di E. orbicularis. lnoltre, SOLlNE Pridelava soli d.o.o coordina le attività di applicazione del Piano strategico di gestione integato, per la parte slovena.

L’istituzione pubblica Parco naturale di Ljubljansko barje (JZ KPLB) è stata fondata nel luglio 2009 dal governo della Repubblica di Slovenia come istituzione pubblica per gestire il Parco naturale di Ljubljansko barje (KPLB). La gestione del KPLB e del sito Natura 2000 di Ljubljansko barje comprende la conservazione e il controllo della natura, la comunicazione e la cooperazione con le parti interessate e la sensibilizzazione del pubblico, la promozione della gestione sostenibile delle risorse.
JZ KPLB affitta o gestisce 170 ettari di terreno su cui implementa misure dirette di protezione della natura come la conservazione degli habitat, il ripristino e la lotta contro le specie aliene invasive.
La JZ KPLB è preparata sia amministrativamente che logisticamente per preparare e realizzare i progetti internazionali più esigenti nel campo della protezione ambientale, della conservazione della natura e dello sviluppo delle risorse umane.
Finora, JZ KPLB ha eseguito diversi progetti nazionali e internazionali: ll progetto LJUBA (EEA Grants) ha affrontato le principali cause della perdita di biodiversità nella palude di Lubiana e ha incluso workshop e colloqui per le parti interessate, lavoro sul campo, eventi per la popolazione locale ecc. (2015- 2016).
Lo scopo del progetto “Conservazione e promozione dei biotopi acquatici – stagni e sorgenti palustri per il futuro (LOKNA) era la conservazione e rivitalizzazione dei piccoli biotopi acquatici. Sono stati inclusi laboratori educativi e gite per le scuole, mostre, percorsi educativi (2015-2016).
Dal 2017 stiamo implementando il progetto LIFE NATURAVIVA (LlFE16 GIE/SI/000711 – B1) con l’obiettivo generale di evidenziare il pericolo della perdita di biodiversità con l’informazione e la sensibilizzazione di diversi gruppi target circa.
Il progetto PoLJUBA è iniziato nel 2018 ed è dedicato al ripristino e alla conservazione degli habitat umidi della palude di Lubiana. Il progetto si concentra su 3 HT e 8 TS, tra cui anche E. orbicularis. Le attività principali sono l’acquisto di terreni, il lavoro sul campo (creazione di habitat di prati umidi, creazione di habitat acquatici e reintroduzione di specie in pericolo) e la creazione di un percorso di interpretazione. ll progetto è co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
Il progetto Sava TIES (FESR, IPA) nell’ambito del programma transnazionale Interreg Danube è iniziato nel 2018. L’obiettivo principale del progetto è quello di ridurre la frammentazione degli habitat e migliorare la connettività del corridoio ecologico transnazionale del bacino del fiume Sava. Le attività principali sono quelle di testare e valutare le misure per l’eradicazione di tre specie di piante aliene invasive in azioni pilota. Inoltre, saranno organizzati eventi di sensibilizzazione e azioni di comunicazione per aumentare la consapevolezza sulla problematica IAS.
Dal 2019 stiamo implementando il progetto LIFE AMPHICON (LIFE18 NAT/SI/000711) che si concentra sulla conservazione degli anfibi e sul miglioramento dei loro habitat, la sensibilizzazione, l’educazione ecc.
L’istituzione pubblica Parco naturale di Ljubljansko barje (JZ KPLB), si occuperà dell’eradicazione della specie aliena Trachemys Scripta, dei miglioramenti ambientali, del restauro degli habitat naturali della Emys, della tutela dei nidi e dei monitoraggi della popolazione di E. orbicularis. lnoltre, l’istituzione pubblica Parco naturale di Ljubljansko barje (JZ KPLB) coordina le attività di applicazione del Piano strategico di gestione integato, per la parte slovena.

L’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale è un ente pubblico istituito dalla Regione Emilia- Romagna con la Legge Regionale n. 24/2011 che gestisce le aree protette delle province di Modena e Reggio Emilia tra cui: il Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese e il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina; le Riserve Regionali Cassa di espansione del fiume Secchia, Salse di Nirano, Rupe di Campotrera, Sassoguidano, Fontanili di Corte Valle Re, e il Paesaggio naturale e seminaturale protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde, oltre a 13 siti rete Natura 2000 inclusi in queste aree.

All’articolo 3, paragrafo 2, della legge regionale n. 24/2011, sono definiti i compiti istituzionali dell’Ente tra cui la gestione dei parchi, compresi i siti Natura 2000 situati all’interno del loro perimetro, la gestione delle Riserve naturali e l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di “fauna minore” ai sensi della legge regionale 31 luglio 2006, n. 15 (Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna).

Le Province di Modena e Reggio Emilia partecipano all’organo direttivo e anche i Comuni di: Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato, Sestola, Guiglia, Marano sul Panaro, Zocca, Campogalliano, Modena, Rubiera, Carpi, Casalgrande, Castellarano, Cavezzo, Concordia, Formigine, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero, Sassuolo e Soliera; l’Unione dei Comuni del Frignano, Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e Unione dei Comuni Terre di Castelli.

L’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale si occuperà dell’eradicazione della specie aliena Trachemys Scripta, dei miglioramenti ambientali e del restauro degli habitat naturali della Emys, della tutela dei nidi e dei monitoraggi della popolazione di E. orbicularis.